CSRD e la legislazione Omnibus: di cosa si tratta e cosa aspettarsi?
Contenuto proposto della legislazione Omnibus
Dal lancio del Green Deal Europeo (EGD) nel 2019, la Commissione Europea ha affrontato diverse sfide a causa della portata e dell’ambizione delle sue proposte volte a ridurre le emissioni nette di gas serra (GHG). Alcuni settori hanno ritenuto queste misure troppo restrittive, portando a resistenze e rallentamenti nella loro attuazione.
Molti dei regolamenti previsti dal Green Deal Europeo si concentrano sul monitoraggio delle aziende e delle loro attività lungo l’intera catena del valore. Data la complessità dei requisiti di sostenibilità, a novembre 2024 la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato il lancio del nuovo pacchetto Omnibus (precedentemente noto come Omnibus Simplification Package). L'obiettivo principale è semplificare e armonizzare i vari standard di rendicontazione ESG, alleggerendo in particolare l’onere finanziario e operativo per le Piccole e Medie Imprese (PMI) in materia di divulgazione extra-finanziaria. I principali quadri normativi interessati da questa iniziativa includono la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CS3D), e la European Green Taxonomy.
Per comprendere meglio gli obiettivi della legislazione Omnibus, ecco una panoramica delle principali normative coinvolte:
- CSRD: Sostituendo la Non-Financial Reporting Directive (NFRD), questo standard di rendicontazione extra-finanziaria, in vigore da gennaio 2024, impone alle aziende di divulgare informazioni dettagliate su aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG). Rafforzato dagli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) nel 2023, si applica alle grandi aziende e alle PMI quotate con più di 250 dipendenti.
La Commissione ha definito la tempistica della rendicontazione in diverse fasi:
- Prima fase: Le grandi entità di interesse pubblico con più di 500 dipendenti devono rendicontare nel 2025 per l’anno finanziario 2024.
- Seconda fase: Il resto delle grandi imprese con più di 500 dipendenti deve rendicontare nel 2026 per l’anno finanziario 2025.
- Terza fase: Le PMI quotate con più di 250 dipendenti devono rendicontare nel 2027 per per l’esercizio 2026.
- CS3D: Adottata dal Parlamento Europeo il 5 luglio 2024, questa direttiva impone alle aziende di individuare e mitigare i rischi ambientali e legati ai diritti umani lungo l’intera catena di approvvigionamento. Si rivolge principalmente alle grandi aziende dell’UE e alle imprese extra-UE operanti nel mercato europeo, promuovendo una condotta aziendale responsabile.
Gli Stati membri dovranno adottare la direttiva nel loro ordinamento nazionale entro il 26 Luglio 2026. L’applicazione avverrà secondo le seguenti in fasi:
- Da Luglio 2027: aziende UE con più di 5.000 dipendenti e un fatturato globale superiore a 1.500 milioni di euro.
- Da Luglio 2028: aziende UE con più di 3.000 dipendenti e un fatturato globale superiore a 900 milioni di euro.
- Da Luglio 2029: aziende UE con più di 1.000 dipendenti e un fatturato globale superiore a 450 milioni di euro.
- European Green Taxonomy: In vigore da luglio 2020, questo sistema di classificazione aiuta gli investitori a determinare quali attività economiche siano realmente sostenibili dal punto di vista ambientale. Inoltre, supporta le entità soggette agli obblighi della CSRD nell’identificazione e nella rendicontazione delle attività sostenibili.
Cosa tratta la legislazione Omnibus?
L'8 Novembre 2024, é stata introdotta la Dichiarazione di Budapest sul nuovo patto per la Competitività Europea con l’obiettivo di potenziare la competitività globale dell'UE in un contesto di sfide geopolitiche ed economiche in corso. Un elemento centrale di questa dichiarazione è stata la “rivoluzione della semplificazione”, che mira a ridurre di almeno il 25% gli oneri amministrativi, normativi e di rendicontazione per tutte le aziende e del 35% per le PMI. Questa iniziativa obbliga le istituzioni nazionali e locali a creare normative più semplici e ad accelerare le procedure amministrative.
Per attuare questo sforzo di semplificazione, sarà istituita una commissione dedicata che coordinerà e individuerà i metodi per snellire le procedure. Il pacchetto Omnibus è una componente chiave di questa iniziativa. E' composto da tre sotto-pacchetti, ognuno con obiettivi specifici. Il primo pacchetto Omnibus (previsto per il 26 febbraio) si concentra sulla semplificazione della rendicontazione extra-finanziaria, in particolare in ambito di finanza sostenibile (CSRD), due diligence (CS3D), e tassonomia.
Oltre al primo sotto-pacchetto, il resto del pacchetto Omnibus mira a:
- Evitare di disincentivare gli investimenti: La Commissione propone di allineare i requisiti di rendicontazione delle aziende con le aspettative degli investitori, al fine di garantire chiarezza e ridurre gli sforzi inutili.
- Prevenire una rendicontazione eccessiva per le PMI: Viene proposto un meccanismo di “effetto a cascata” per proteggere le piccole aziende nella catena del valore delle grandi imprese, assicurando che soddisfino gli obblighi minimi di rendicontazione senza complessità inutili.
- Introdurre una nuova categoria di imprese di media capitalizzazione: Una nuova classificazione, “small mid-caps”, definirebbe le imprese più grandi delle PMI ma più piccole delle grandi aziende. L'obiettivo è alleggerire la pressione normativa applicando misure di semplificazione simili a quelle pensate per le PMI.
Infine, il pacchetto Omnibus mira a semplificare i requisiti di rendicontazione per le aziende di dimensioni medie e piccole, riducendo gli oneri finanziari e operativi. Il SME Competitiveness Check proposto sarà una metodologia a lungo termine per monitorare continuamente le condizioni delle aziende e suggerire ulteriori misure di semplificazione.
Il primo pacchetto Omnibus
La pubblicazione del primo pacchetto Omnibus è avvenuta il 26 febbraio. L’obiettivo è di chiarire e definire la semplificazione della CSRD, CS3D e della tassonomia, con un’attenzione particolare alla riduzione degli obblighi per le PMI. Secondo la comunicazione della Commissione Europea, la principale conclusione è stata il rinvio dell’entrata in vigore della CS3D e di alcune disposizioni della CSRD. Oltre a questo, ecco gli altri punti chiave:
Modifiche alla CSRD:
- Il numero di entità soggette a rendicontazione obbligatoria si ridurrà dell'80%, eliminando l'obbligo per le aziende della seconda e terza fase, ovvero le grandi imprese con meno di 1.000 dipendenti e le PMI quotate con più di 250 dipendenti.
- Per le aziende senza obbligo di rendicontazione, la Commissione raccomanda uno standard volontario, che nel frattempo si baserà sugli attuali standard VSME per le PMI non quotate, mentre lavora a una proposta per un nuovo standard volontario.
- Protezione delle piccole imprese mediante l’estensione del limite della catena del valore e la limitazione delle informazioni che le aziende possono rendicontare riguardo alla propria filiera.
- Eliminazione degli standard di rendicontazione specifici per settore, mantenendo solo lo standard generico.
- L’entrata in vigore della rendicontazione per le aziende della seconda e terza fase sarà posticipata di due anni, concedendo loro una finestra temporale aggiuntiva per prepararsi. Le aziende della prima fase non sono interessate dal rinvio.
Tassonomia:
- Le grandi imprese con oltre 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro o un bilancio totale superiore a 25 milioni di euro potranno scegliere di aderire a un un regime opzionale su base volontaria (“opt-in”) che consente loro di dichiarare l’allineamento delle attività alla tassonomia UE, evitando i costi legati alla rendicontazione obbligatoria.
CS3D:
- L’obbligo di rendicontazione sarà posticipato di due anni, secondo il seguente calendario di applicazione progressiva:
- Le grandi aziende con più di 5.000 dipendenti e un fatturato totale superiore a 1.5 miliardi di euro dovranno rendicontare a partire da luglio 2027.
- Le aziende con più di 3.000 dipendenti e un fatturato superiore a 900 milioni di euro dovranno rendicontare a partire da luglio 2028.
- Tutte le altre aziende rientranti nell'ambito generale dovranno iniziare a rendicontare a partire da luglio 2029.
La posizione dell'Unione Europea
La legislazione Omnibus è stata proposta in risposta alle richieste della Commissione Europea e di diversi Stati membri dell'UE.
I requisiti di rendicontazione extra-finanziaria della CSRD hanno incontrato resistenze da parte di alcuni paesi. Attualmente, 17 stati membri tra cui Germania, Peasi Bassi, Spagna, e Portogallo sono sottoposti a procedure di infrazione per non aver adottato la CSRD entro la scadenza.
In particolare, la Germania ha chiesto significative riduzioni degli obblighi di rendicontazione, proponendo esenzioni specifiche per settore e la fusione di più report in un unico framework.
Gli Stati membri hanno anche espresso preoccupazioni su:
- Tassonomia: La Francia ha proposto di semplificare le richieste di rendicontazione e ridurre la quantità di informazioni richieste, al fine di mantenere l'efficienza.
- CS3D: Sebbene non ancora in vigore, alcuni paesi hanno chiesto di limitarne l'ambito di applicazione per renderne più facile l'applicazione. Il dibattito sulla sua attuazione è stato acceso anche dalle preoccupazioni relative alle severe sanzioni previste per la mancata conformità, che potrebbero arrivare fino al 5% del fatturato totale di un'azienda.
Cosa succede ora?
Guardando oltre il 26 Febbraio, il recente Programma di Lavoro 2025 della Commissione Europea prevede ulteriori pacchetti Omnibus, tutti in programma per il primo trimestre del 2025:
- Omnibus I: Semplificazione della rendicontazione extra-finanziaria (CSRD, CS3D e tassonomia).
- Omnibus II: Focalizzato sulla semplificazione dei processi di rendicontazione per stimolare gli investimenti strategici.
- Omnibus III: Mira a definire meglio la categoria delle imprese di media capitalizzazione per ridurre le pressioni normative su queste aziende.
Queste discussioni evidenziano un crescente divario all'interno dell’UE sulle normative ESG. Sebbene rimanga un certo grado di incertezza, le aziende devono monitorare l’evoluzione normativa, garantire la conformità e attrezzarsi per eventuali allentamenti o revisioni degli obblighi di rendicontazione.
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