Compensazione CO2 (carbon offset): una breve guida

Che cos'è la compensazione o il carbon offsetting?

Il carbon offsetting, noto anche come compensazione delle emissioni di carbonio, si definisce come "una qualsiasi attività volta a compensare l'emissione di anidride carbonica o di altri gas a effetto serra attraverso un progetto di riduzione delle emissioni di CO2 " (1).
In altre parole, il carbon offsetting è un meccanismo che permette a organizzazioni e individui di compensare le proprie emissioni di CO2 attraverso il supporto a progetti certificati di riduzione delle emissioni, i quali assorbono o evitano la CO2.
Tale meccanismo si realizza attraverso l'acquisto di crediti di carbonio, dove 1 credito di carbonio corrisponde a 1 tonnellata di CO2 assorbita o evitata dal progetto.
 
Il prezzo di ogni credito di carbonio riflette non solo la capacità del progetto di evitare o assorbire CO2, ma anche il suo impatto sui servizi ecosistemici, i benefici sociali e il contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU.
Col il termine, carbon offsetting, ci stiamo riferendo alla compensazione volontaria della CO2, che comprende "tutti gli approcci adottati dalle aziende che scelgono volontariamente il metodo di compensazione per contribuire alle proprie emissioni residue di CO2" (2).
 
È importante sottolineare che il carbon offsetting deve sempre essere associato a pratiche di riduzione delle emissioni di CO2 per essere un’azione valida ed efficace. Secondo l'ultimo report dell'iniziativa Science-based Targets (SBTi), le misure di compensazione e neutralizzazione della CO2 (carbon offsetting) giocano un ruolo cruciale nell'accelerare la transizione verso le emissioni net zero a livello globale, ma "non sostituiscono la necessità di ridurre le emissioni di CO2 nella catena di valore aziendale in linea con le ultime scoperte scientifiche" (5). Il report spiega che gli sforzi di riduzione potrebbero non essere sufficienti per raggiungere l'obiettivo di 1,5°C fissato dall'Accordo di Parigi per via delle emissioni residue, le emissioni che un’azienda non può ridurre a causa di vincoli tecnici o economici. Pertanto, la compensazione delle emissioni di CO2, in parallelo alla riduzione, diviene una misura necessaria per raggiungere l'obiettivo delle emissioni net zero a livello globale. Analizzeremo ora, passo a passo, alcune misure che le organizzazioni o gli individui dovrebbero adottare per minimizzare il proprio impatto sul pianeta e contribuire alla carbon neutrality globale. 
 
Per ulteriori informazioni sulla compensazione delle emissioni di carbonio, fai clic qui.
  

In che modo un’organizzazione può contribuire alla carbon neutrality globale?

Le organizzazioni possono contribuire alla "carbon neutrality" globale seguendo un percorso articolato in quattro fasi: misurazione, riduzione, compensazione (contribuzione climatica) e comunicazione. Questa guida descriverà nel dettaglio ognuna delle quattro fasi in modo da fornire una migliore comprensione della strategia che consente alle aziende di raggiungere le "net zero emissions". 
Step 1. Misura: Non puoi ridurre quello che non misuri. 
 
Per le organizzazioni: 
 
Il primo passo che un'organizzazione può compiere per combattere il cambiamento climatico è misurare la propria impronta di CO2. La misurazione dell'impronta di CO2 a livello organizzativo segue regole precise.
 
Esistono diversi standard per misurare le emissioni di CO2, come il GHG Protocol, lo standard di contabilità dei gas serra più utilizzato e riconosciuto a livello internazionale. Come illustrato nel grafico sottostante, il GHG Protocol divide le emissioni di gas serra in tre scopi (scope 1, 2, e 3), i quali inglobano le emissioni dirette e indirette dell'azienda provenienti dalle attività a monte e a valle. Tutte le emissioni di gas a effetto serra sono espresse in tCO2e, tonnellate di anidride carbonica equivalente, che comprende altri gas a effetto serra, come il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O), che sono i due principali. L'impronta di CO2 di un'azienda (Scope 1, 2, e 3) dovrebbe essere valutata una volta all'anno ed è solitamente inclusa nel report di sostenibilità o nel report extra finanziario di un'azienda. In alcuni paesi, la misurazione delle emissioni di gas serra è obbligatoria per le aziende con più di 500 dipendenti (6). 
 
 
Per gli individui: 
 
L'impronta di CO2 di un individuo deriva dall’insieme delle attività quotidiane, delle routine e delle scelte di consumo. Lo stile di vita, le scelte alimentari, il modo in cui una persona si sposta per andare al lavoro o a scuola, la frequenza con cui viaggia in aereo per lavoro o per svago, ecc., sono tutti elementi che influenzano in modo significativo la sua impronta di CO2. Il primo passo che ciascuno può compiere per ridurre la propria impronta di CO2 è dunque comprendere il proprio impatto sul pianeta e identificare le principali fonti di emissione. Sono disponibili diversi strumenti per consentire agli individui di misurare la propria impronta di CO2
 
Step 2.  Riduci: Agisci per ridurre le tue emissioni. 
 
Per le organizzazioni: 
 
A livello industriale, misurare l'impronta di CO2 consente all'azienda di identificare le principali fonti di emissione e di individuare una strategia di sostenibilità per raggiungere i propri obiettivi di riduzione. L'iniziativa Science Based Targets fornisce alle aziende linee guida per la riduzione delle emissioni in linea con il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Secondo questa iniziativa, gli obiettivi degli Scope 1, 2 e 3 devono essere coerenti con un livello di decarbonizzazione necessario per mantenere l'aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C rispetto alle temperature preindustriali (7). Per raggiungere tale scopo, è richiesto alle organizzazioni di fissare obiettivi a medio e lungo termine fino al 2050. La SBTi raccomanda di utilizzare "gli scenari di decarbonizzazione più ambiziosi che conducano a un’azione di riduzione rapida e al  minor livello di emissioni cumulative". (8). Le strategie di riduzione variano a seconda del settore e del tipo di attività aziendale; tuttavia, è possibile individuare alcune linee guida generali. Ad esempio, per ridurre le emissioni dello Scope 2, la SBTi raccomanda alle aziende l'approvvigionamento di energia elettrica rinnovabile suggerendo come soglie l'80% di approvvigionamento di energia elettrica rinnovabile entro il 2025 e il 100% entro il 2030. Per le riduzioni di Scope 3, l'impegno dei fornitori è fondamentale, così come la definizione di obiettivi per influenzare il comportamento degli utenti finali.
 
Per gli individui: 
 
Ogni persona può intraprendere azioni per ridurre le proprie emissioni a livello individuale cambiando la propria dieta, le modalità di trasporto utilizzate e le proprie abitudini di consumo. Ad esempio, la riduzione del consumo di carne rossa e la scelta di modalità di trasporto sostenibili (come biciclette, veicoli elettrici o semplicemente a piedi) sono ottimi modi per ridurre la propria impronta di CO2
 
Il calcolatore d’ impronta individuale di ClimateSeed fornisce agli utenti interessanti spunti e suggerimenti su come ridurre la propria impronta di CO2.
 
Step 3. Il Carbon Offsetting: Compensa le tue emissioni residue. 
 
La compensazione delle emissioni di CO2 è un'azione volontaria che può essere compiuta sia a livello individuale che a livello aziendale. Per le proprie emissioni inevitabili o residue, le emissioni che persistono dopo le azioni di riduzione, le organizzazioni o gli individui possono acquistare crediti di carbonio, generati da progetti di riduzione delle emissioni che assorbono o evitano la CO2. Questi progetti non solo hanno benefici ambientali, ma anche co-benefici che mirano al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, come la protezione della biodiversità e il sostegno alle comunità locali. 1 credito di carbonio corrisponde a 1 tonnellata di CO2e evitata o assorbita, che può corrispondere a 1 tonnellata CO2e di emissioni emesse.
 
Per emettere crediti di carbonio (VERs o Verified Emission Reductions), il progetto deve essere certificato. In seguito alla certificazione e alla generazione dei crediti, vengono effettuate attività di monitoraggio e di reporting per garantire la continuità del progetto. Successivamente le attività del progetto possono essere monetizzate e i crediti di carbonio possono essere distribuiti, venduti, e ritirati dagli acquirenti per compensare le proprie emissioni. 
 
I crediti di carbonio vengono emessi ogni anno. Delle parti terze, detti auditor di progetto, verificano la quantità di emissioni assorbite o evitate dal progetto rispetto a una “base-line”, seguendo metodologie stabilite dagli standard (degli enti internazionali o nazionali che gestiscono e determinano le metodologie utilizzate per la verifica e la certificazione dei progetti). Successivamente gli standard emettono i crediti di carbonio. Tutti i crediti generati da un progetto certificato sono contabilizzati in dei registri pubblici gestiti dagli stessi. I registri sono di fondamentale importanza per evitare il rischio di doppio conteggio, che si verifica quando due o più organizzazioni monetizzano e rivendicano lo stesso credito di carbonio. Una volta che un'organizzazione decide di acquistare crediti di carbonio, intermediari come ClimateSeed regolano la contribuzione ai progetti per conto dei propri clienti, trasferendo i crediti e cancellandoli una volta che i crediti sono stati ritirati dal mercato. 
 
Esistono diverse tipologie di progetti di riduzione delle emissioni che generano crediti di carbonio (VERs o Verified Emission Reductions). Essi includono: 
 
  • Silvicoltura e uso del territorio: I progetti si concentrano sulla gestione e l’utilizzo sostenibile delle foreste e delle risorse del territorio.

  • Energia rinnovabile: Promuove l'utilizzo di energie naturali e autorigeneranti come fonti alternative alla produzione di elettricità e calore da combustibili fossili.

  • Dispositivi domestici e comunitari: Questi progetti mirano a migliorare le condizioni delle comunità locali, valorizzando le loro conoscenze e coinvolgendole attivamente nei processi decisionali.

  • Blue Carbon: Iniziative di ripristino e conservazione delle zone umide (WRC) dedicate alla protezione, al ripristino e alla conservazione degli ecosistemi, come paludi, acquitrini, torbiere e altri ecosistemi oceanici e costieri.

  • Gestione dei rifiuti: I progetti si focalizzano su come gestire i rifiuti per minimizzare il loro impatto sull’ambiente e sulla salute umana. Invece di trattare i rifiuti come l’ultima parte della catena di produzione, questi progetti adottano un approccio più circolare alle soluzioni climatiche e lavorano per trasformare i rifiuti in fonti di energia, ridurre l’inquinamento e diminuire le emissioni di carbonio. 

  • Gestione del territorio agricolo: Questa pratica comporta la rimozione del carbonio dall’atmosfera e il suo sequestro nel suolo attraverso piante e colture, che costituiscono parte del ciclo del carbonio poiché utilizzano la CO2 presente nell'aria durante la fotosintesi. Quando le piante e le colture si decompongono, parte della CO2 viene immagazzinata nel terreno e una parte viene rilasciata nuovamente nell’atmosfera.

  • Trasporti: Uno dei maggiori contributori alle emissioni di gas serra, derivanti principalmente dalla combustione di combustibili fossili per i nostri veicoli, navi, treni e aerei.

  • Soluzioni tecnologiche e ibride: Oltre ai progetti di rimozione del carbonio basati sulla natura, sono emersi sul mercato altri progetti focalizzati sulla tecnologia e su soluzioni ibride. Questi progetti sono diventati interessanti perché possono rimuovere il carbonio dall'atmosfera e immagazzinarlo per migliaia di anni; tuttavia, attualmente, questi progetti sono di piccola scala e costosi.

 
In fase di compensazione delle proprie emissioni, le aziende devono assicurarsi di sostenere progetti di alta qualità. Pertanto, il primo elemento da considerare è la certificazione del progetto, ovvero se il progetto sia stato certificato da uno standard internazionale come Gold Standard, VCS, Plan Vivo o Climate Action Reserve. Una volta che il progetto è stato certificato, viene periodicamente verificato da parti terze. In questo modo, lo standard può emettere la quantità di crediti di carbonio corrispondente alle emissioni che il progetto ha assorbito o evitato in un determinato periodo di tempo. Affinché gli standard possano emettere i crediti di carbonio, i progetti devono seguire regole e procedure specifiche. In particolare, il progetto deve essere reale, misurabile, permanente, addizionale, verificato in modo indipendente e unico. 
 
Per garantire che un progetto sia di massima qualità, ClimateSeed esegue ulteriori controlli, tra cui una due diligence bancaria del progetto e un'analisi e convalida da parte del comitato interno per la sostenibilità.
 
Step 4. Comunica la tua azione ai tuoi stakeholders. 
 
Affinchè una strategia di carbon offsetting abbia successo, le organizzazioni devono attuare una strategia di comunicazione accurata e precisa. Una strategia di comunicazione efficace e trasparente proteggerà l’organizzazione da accuse di greenwashing e di pratiche scorrette. Essa consiste in una corretta divulgazione delle informazioni sui progetti sostenuti, sugli impatti ambientali e sociali positivi generati, e su tutti i relativi benefici, quali la protezione della biodiversità e il contributo agli SDGs (obiettivi di sviluppo sostenibile). Inoltre, l’organizzazione dovrebbe fornire una chiara spiegazione del meccanismo della finanza del carbonio e del suo ruolo nel raggiungere l’obiettivo di 1,5°C stabilito dall’Accordo di Parigi. L'utilizzo di una  terminologia corretta per comunicare sull'azione per il clima è la chiave per una strategia di comunicazione di successo. 
 
Seguendo le linee guida della Net Zero Initiative, di seguito alcuni spunti interessanti per una strategia di comunicazione efficace: 
 
  • Evitare l'utilizzo dell’espressione "compensazione delle emissioni" e preferire invece "contribuzioni climatiche". Il concetto di contribuzione climatica non indica la compensazione di un atto negativo (le emissioni di CO2), ma viene associato al sostegno di progetti che rimuovono o evitano le emissioni di CO2 per accelerare la lotta al cambiamento climatico. I progetti sostenuti attraverso le contribuzioni climatiche non si limitano all'assorbimento o evitamento delle emissioni, ma generano anche impatti ambientali e sociali positivi in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs), che offrono benefici alla salute, alla biodiversità, all'uguaglianza di genere allo lo sviluppo economico. Il messaggio è semplice: più contribuiamo a progetti di alta qualità per la riduzione delle emissioni, maggiore è l'impatto positivo sul clima e sugli ecosistemi naturali.
  • Evitare di essere vaghi e quantificare il proprio impatto. Assicurarsi di definire gli scope (1, 2, 3) della propria contribuzione climatica. 
  • Astenersi dall'affermare che la propria organizzazione sia "carbon neutral" poichè non esiste ancora una definizione universale di "carbon neutrality" a livello aziendale. 
  • Divulgare il numero di crediti acquistati, in tCO2e, per supportare un progetto di riduzione delle emissioni.
  • Comunicare le proprie azioni e impegni per il clima in conformità alla norma ISO 14021.
  • Educare e ispirare i propri stakeholder a sostenere progetti di riduzione delle emissioni per generare un più grande impatto positivo. 

Per ulteriori informazioni leggi il nostro blog "Comunica sui tuoi contributi climatici".

  

Come selezionare un progetto di riduzione delle emissioni?

Queste sono alcune raccomandazioni per selezionare progetti che non solo siano di alta qualità, ma che soddisfino anche le esigenze e gli obiettivi della vostra organizzazione. In particolare, il WWF ha delineato diverse caratteristiche progettuali affinché i crediti di carbonio siano considerati di alta qualità (9): 
 
  • Realtà: Ogni credito di carbonio deve rappresentare una tonnellata di CO2 realmente assorbita o evitata dal progetto. 
  • Misurabilità: I crediti di carbonio devono essere calcolati sulla base di dati scientifici solidi e metodologie verificate. 
  • Addizionalità: "I crediti di carbonio devono rappresentare riduzioni o sequestro di emissioni di CO2 che non si sarebbero altrimenti verificati in assenza della vendita dei crediti di carbonio", come dichiarato nel report del WWF.
  • Permanenza: Le riduzioni di emissioni rappresentate dai crediti di carbonio non possono essere invertite dopo la generazione del credito. 
  • Evitare il ricollocamento: La generazione di crediti di carbonio non deve generare emissioni altrove. 
  • Monitoraggio e verificazione: I crediti devono essere monitorati e verificati da  sistemi di verifica credibili di parti terze.
  • Rispetto e salvaguardia sociale e ambientale: La generazione di crediti di carbonio non deve violare alcuna legge, regolamento o trattato e deve rispettare gli standard internazionali di best practices per la salvaguardia sociale e ambientale. 

Qualche raccomandazione in più: 
 
  • Assicurarsi che i progetti selezionati corrispondano agli obiettivi ambientali e sociali della vostra organizzazione. Potete contare sull’aiuto di esperti per selezionare i progetti più inerenti alla vostra strategia.
  • Assicurarsi che i margini di prezzo e di guadagno siano chiari e che il denaro che state pagando raggiunga effettivamente i progetti e le comunità locali. 
  • Se possibile, far corrispondere la sede del progetto al luogo in cui la vostra organizzazione opera o vende i propri prodotti. 
  • Far corrispondere la tipologia di progetto con le attività o gli interessi della vostra azienda.
  • Assicurarsi che il progetto soddisfi i più alti standard di qualità e che sia certificato da uno standard internazionale o nazionale come Gold Standard, VCS, Plan Vivo o Climate Action Reserve.

Per ulteriori informazioni su come selezionare i progetti di contribuzione al clima, seguire questo collegamento.

  

Conclusione

Sostenere progetti di riduzione delle emissioni (in parallelo ad azioni di riduzione) può consentire ad aziende di ottenere un impatto  positivo sull’ambiente e sulla società. Per ulteriori informazioni, scarica la guida completa ai contributi: "Dalla compensazione del carbonio al contributo climatico".
 
Speriamo che questa breve guida sulla compensazione delle emissioni di CO2 (carbon offsetting) sia stata d’aiuto.
 
Scopri di più sui nostri progetti e su come ClimateSeed può aiutarvi a costruire la vostra "carbon strategy"  su https://climateseed.com 
 
 

Fonti:

  1. Selin N.E., “Carbon Offset”, 2011, Encyclopaedia Britannica, available at: https://www.britannica.com/technology/carbon-offset/additional-info
  2. Bellassen, V. Leguet B., “The emergence of voluntary carbon offsetting” [Research Report], 2007, 36 p. Hal-01190163, available at https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-01190163/document
  3. Carbon Market: Overview- Ecosystem Marketplace available at: https://www.ecosystemmarketplace.com/marketwatch/carbon/
  4. https://www.climatecouncil.org.au/resources/what-does-net-zero-emissions-mean/
  5. Science-based Targets Initiative, “Foundations for Science-based Net-Zero Target setting in the corporate sector”, 2020, available at:  https://sciencebasedtargets.org/wp-content/uploads/2020/09/foundations-for-net-zero-full-paper.pdf
  6. https://www.bilans-ges.ademe.fr/fr/accueil/contenu/index/page/art75/siGras/0
  7. Science-based Target Initiative , “SBTi Criteria and Recommendations”, 2020, available at: https://sciencebasedtargets.org/wp-content/uploads/2019/03/SBTi-criteria.pdf
  8. Science-based Target Initiative , “SBTi Criteria and Recommendations”, 2020, available at: https://sciencebasedtargets.org/wp-content/uploads/2019/03/SBTi-criteria.pdf
  9. “WWF position and guidance on voluntary purchases of carbon credits”, October 2019, available at: https://c402277.ssl.cf1.rackcdn.com/publications/1310/files/original/WWF_position_and_guidance_on_corporate_use_of_voluntary_carbon_credits_EXTERNAL_VERSION_11_October_2019_v1.2.pdf?1591194127
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