La neutralità carbonica si riferisce al raggiungimento di un equilibrio tra le emissioni di gas serra e la loro rimozione dall'atmosfera. Una misurazione dell'impronta di carbonio aiuta a calcolare le emissioni di gas serra di un'attività, mentre i crediti di carbonio forniscono un modo per compensare queste emissioni e raggiungere la neutralità carbonica. Poiché il cambiamento climatico continua a rappresentare una grave minaccia, questo approccio ha acquisito importanza come strategia chiave per contenere l'aumento delle temperature globali. L’obiettivo principale di questa strategia è bilanciare le emissioni generate, riducendole in modo significativo grazie a tecnologie più pulite o compensandole attraverso soluzioni di rimozione, sia naturali che tecnologiche.
Negli ultimi anni, l'urgenza di raggiungere la neutralità carbonica è cresciuta in modo significativo, spinta dall’aumento dei disastri climatici, come eventi meteorologici estremi e la perdita di biodiversità. La conversazione globale si è orientata verso obiettivi sempre più ambiziosi di riduzione delle emissioni, con governi, organizzazioni e singoli individui impegnati a raggiungere il traguardo del net-zero entro il 2050, o anche prima. Gli accordi internazionali, come il noto Accordo di Parigi, hanno fissato tappe fondamentali per incoraggiare le nazioni ad orientarsi verso un futuro più sostenibile.
Oltre a contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico, la neutralità carbonica rappresenta un motore per lo sviluppo sostenibile. Traccia un percorso in cui la responsabilità ambientale si integra con la crescita economica, stimolando l’innovazione nell’energia pulita, nei processi produttivi più efficienti e nelle infrastrutture ecologiche. Integrando la neutralità carbonica nei modelli economici, imprese e decisori politici possono favorire una maggiore resilienza, sia ambientale che finanziaria, adottando un approccio equilibrato e lungimirante alla sostenibilità globale.
Sebbene siano spesso utilizzati in modo intercambiabile, la neutralità carbonica e il net-zero sono concetti distinti nell'ambito delle strategie di decarbonizzazione. La neutralità carbonica si concentra principalmente sul bilanciamento delle emissioni di anidride carbonica (CO₂) riducendole e compensandole attraverso progetti come l'imboschimento e l'innovazione tecnologica. Questo significa che, pur potendo ancora verificarsi, le emissioni vengono neutralizzate da azioni equivalenti realizzate altrove.
Il net-zero, invece, è un obiettivo più rigoroso che si applica a tutti i gas serra, compresi il metano (CH₄) e il protossido di azoto (N₂O). Richiede alle industrie e alle nazioni di ridurre il più possibile le emissioni prima di ricorrere a tecniche di rimozione del carbonio. Secondo lo standard Net Zero delle Nazioni Unite, è necessario ridurre almeno il 90% delle emissioni prima di ricorrere alle compensazioni. Questo rende il net-zero una strategia di stabilità climatica più completa e a lungo termine.
L'effetto dei gas serra (GHG) è un processo naturale che regola la temperatura terrestre intrappolando il calore nell'atmosfera. Gas come l'anidride carbonica (CO₂), il metano (CH₄) e il vapore acqueo (H₂O) assorbono e re-irradiano il calore dal sole, impedendogli di sfuggire nello spazio. Questo processo è essenziale per sostenere la vita, mantenendo il pianeta sufficientemente caldo da permettere agli ecosistemi di prosperare. Tuttavia, le attività umane hanno da tempo plasmato l'ambiente, dalle prime civiltà che hanno reindirizzato i corsi d'acqua alle moderne industrie che estraggono risorse per i progressi tecnologici. Tuttavia, la portata e la velocità dell'industrializzazione dalla fine del 1800 hanno portato a un aumento senza precedenti delle emissioni di gas serra. Secondo il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), le industrie da sole hanno contribuito a quasi il 45% della crescita complessiva delle emissioni nel 21esimo secolo. Questo ha causato un innalzamento della temperatura globale di 1°C entro il 2017, con proiezioni che prevedono un ulteriore aumento di 0.2°C ogni decennio, se non verranno adottate misure urgenti.
Senza un intervento significativo, le emissioni incontrollate potrebbero portare a conseguenze catastrofiche entro il 2050 e già nel 2030, tra cui: intensificazione dei disastri naturali, scarsità di cibo e acqua, instabilità economica e danni irreversibili agli ecosistemi. Questi rischi evidenziano l'urgente necessità di accelerare gli sforzi per la neutralità carbonica su scala globale.
La rimozione del carbonio può avvenire sia attraverso metodi naturali che tecnologici. Le soluzioni Nature-Based sfruttano gli ecosistemi come foreste, zone umide e oceani per assorbire la CO₂ attraverso processi naturali come la fotosintesi e lo stoccaggio del carbonio nel suolo. Proteggere e ripristinare questi ambienti ne potenzia la capacità di fungere da serbatoi di carbonio, contribuendo a invertire parte dei danni causati dall’industrializzazione.
Le soluzioni tecnologiche come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) e la cattura diretta dell'aria (DAC) sono progettate per estrarre la CO₂ direttamente dalle centrali elettriche o dall'atmosfera. Questi progressi consentono alle industrie di catturare le emissioni alla fonte o di rimuovere il carbonio già presente nell'aria, offrendo metodi scalabili per integrare gli sforzi di riduzione delle emissioni. Una combinazione di queste strategie sarà fondamentale per raggiungere la neutralità carbonica e gli obiettivi climatici globali, sia per le aziende che per le organizzazioni mondiali.
I governi svolgono un ruolo cruciale nel promuovere la neutralità delle emissioni di carbonio attraverso politiche, incentivi e regolamenti che favoriscono l'energia pulita e pratiche sostenibili. L'Unione Europea (UE) si é distinta come leader nell'azione climatica con il Green Deal europeo, che punta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030.
Le iniziative dell'UE includono investimenti in energie rinnovabili, l'implementazione di meccanismi più rigorosi per la determinazione del prezzo del carbonio e lo sviluppo delle tecnologie di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio (CCUS). Inoltre, l’UE promuove strategie di decarbonizzazione naturale, come la riforestazione, il ripristino del suolo e la tutela delle zone umide, per potenziare la capacità del pianeta di assorbire naturalmente la CO₂.
A livello nazionale, gli Stati membri stanno allineando le loro politiche agli obiettivi dell'UE, beneficiando al contempo di sostegno finanziario e tecnico per facilitarne l’attuazione. Paesi come Germania e Danimarca hanno accelerato la transizione verso le energie rinnovabili, mentre la Polonia, tradizionalmente legata al carbone, ha ricevuto fondi per favorire il passaggio a soluzioni più sostenibili. Inoltre, le normative sul carbon pricing e sui sistemi di scambio delle emissioni hanno spinto le imprese europee ad adottare tecnologie più pulite e modelli basati sull’economia circolare.
A livello individuale, le scelte di quotidiane hanno un ruolo fondamentale. Ridurre il consumo energetico, adottare diete più sostenibili, limitare la produzione di rifiuti e sostenere marchi ecologici sono piccoli gesti che, nel loro insieme, possono avere un impatto significativo. La combinazione tra politiche pubbliche e iniziative dal basso è fondamentale per generare un cambiamento concreto e duraturo nel medio-lungo termine.
Il mancato raggiungimento della neutralità carbonica potrebbe spingere le temperature globali oltre la soglia di 1.5°C già entro il 2030, arrivare a 2°C entro il 2050, e superare i 3°C entro il 2100. Le conseguenze sarebbero gravi: eventi meteorologici sempre più estremi, innalzamento del livello del mare, carenze di cibo e acqua, e instabilità economica. Rimandare l’azione non farebbe che aggravare la situazione, rendendo i futuri sforzi di mitigazione più complessi e costosi.
Nonostante le sfide, la transizione verso la neutralità carbonica è non solo possibile, ma indispensabile. La crescita delle energie rinnovabili, la maggiore accessibilità alle tecnologie sostenibili e l’adozione di meccanismi efficaci di tariffazione del carbonio possono accelerare in modo significativo i progressi in questa direzione. I governi e le industrie devono collaborare per finanziare la ricerca, migliorare le infrastrutture e garantire che i paesi in via di sviluppo abbiano le risorse necessarie per una transizione sostenibile.
ClimateSeed sostiene i propri clienti nel contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico consentendo loro di finanziare progetti di rimozione o evitamento delle emissioni attraverso l'acquisto di crediti di carbonio. Ogni credito corrisponde ad una tonnellata di CO₂ equivalente evitata o rimossa.
Il team di ClimateSeed, composto da esperti specializzati in carbonio e biodiversità, seleziona dal nostro catalogo i progetti più adatti alle esigenze di ciascun cliente. Questo catalogo offre un'ampia selezione di progetti, che spaziano dalle soluzioni Nature-Based agli approcci tecnologici, includendo sia iniziative di rimozione delle emissioni sia progetti di evitamento. Tra questi rientrano progetti forestali (ARR, IFM, REDD+), iniziative agricole, progetti blue carbon, e soluzioni per l’efficienza domestica (cucine più efficienti, biogas, filtri per l'acqua, ecc.). Il catalogo comprende anche proposte tecnologicamente avanzate, tra cui progetti di energia rinnovabile, produzione di biochar, miglioramento dell’erosione delle rocce (ERW) e bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio (BECCS).
Prima di essere incluso nel nostro catalogo, ogni progetto è sottoposto a una rigorosa valutazione, finalizzata a selezionare esclusivamente iniziative credibili, con un impatto certificato e concreto. Il processo prevede un’attenta due diligence, inizialmente rivolta allo sviluppatore del progetto e successivamente estesa al progetto stesso e ai relativi stakeholder. Viene condotta un'analisi dettagliata sui principali criteri legati ai crediti di carbonio (standard, certificazione, addizionalità, permanenza, rilocalizzazione del carbonio, ecc.), oltre che sui co-benefici sociali e ambientali e sull’impatto sulla biodiversità, al fine di garantire la massima qualità e integrità.
Il cambiamento climatico non fa discriminazioni, riguarda tutti. E anche se la neutralità carbonica può sembrare ambiziosa, la realtà è chiara: se non agiamo subito, non cambierà nulla. Il vero progresso dipende dalla partecipazione attiva di individui, imprese e organizzazioni governative che lavorano insieme per un futuro sostenibile. I passi che compiamo oggi determineranno l'eredità che lasceremo alle generazioni future. Impegnandoci per la neutralità carbonica, non ci limitiamo a mitigare il cambiamento climatico, ma diamo forma a un mondo che prospera in equilibrio con la natura.
Fonti:
https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg3/chapter/chapter-11/?.com
https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg3/chapter/chapter-11/?.com
https://www.ipcc.ch/sr15/?utm_.com