Compensazione CO2 (carbon offset): una breve guida

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19-set-2022 11.48.26
Una breve guida sul carbon offsetting
É probabile che abbiate già sentito parlare di carbon offsetting o compensazione della CO2, termini sempre più diffusi nell’ambito della sostenibilità aziendale. Ad oggi, numerose aziende hanno affermato la propria volontà di diventare “neutre in carbonio” o “carbon neutral” attraverso la compensazione delle proprie emissioni residue. Ma cosa significa esattamente “carbon offsetting” e come funziona? O ancora, un’azienda può prediligere la compensazione delle proprie emissioni alla loro riduzione per diventare più sostenibile? 
 
Per rispondere a questi quesiti chiave e far chiarezza sul carbon offsetting ClimateSeed ha redatto una breve guida con lo scopo di esplorare i meccanismi della compensazione della CO2 e proporre una chiara traiettoria per le  organizzazioni impegnate nel raggiungimento delle “zero emissioni nette” a livello globale. 


Che cosa significa carbon offsetting?


Il carbon offsetting si definisce come "una qualsiasi attività volta a compensare l'emissione di anidride carbonica (CO2) o di altri gas a effetto serra (misurata in anidride carbonica equivalente, CO2e) attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 altrove" (1).
In altre parole, il carbon offsetting è un meccanismo che permette a organizzazioni e individui di compensare le proprie emissioni di CO2 attraverso il supporto a progetti di riduzione delle emissioni certificati, i quali assorbono o evitano la CO2. Tale meccanismo si realizza attraverso l'acquisto di crediti di carbonio, dove 1 credito di carbonio corrisponde a 1 tonnellata di CO2 assorbita o evitata dal progetto.
Il prezzo del credito di carbonio riflette non solo la capacità di evitamento o assorbimento della CO2, ma anche l'impatto del progetto sui servizi ecosistemici, i benefici sociali, e il contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU che il progetto apporta. È importante specificare che nel definire il carbon offsetting ci stiamo riferendo alla compensazione volontaria della CO2, che comprende "tutti gli approcci adottati dagli attori che scelgono volontariamente il metodo di compensazione per contribuire per le proprie emissioni di CO2 residue" (2), e che deve essere distinta dal mercato regolamentato di compensazione della CO2.
Il mercato regolamentato è stato istituito dal Protocollo di Kyoto e prevede lo scambio di “quote di emissione” tra aziende e governi, i quali sono vincolati per legge a rendere conto delle loro emissioni di gas serra, con la finalità di trarre profitto dalle quote non utilizzate (CO2 non emessa) o raggiungere obiettivi normativi predeterminati (3). Il mercato volontario del carbonio emerse parallelamente all'attuazione del Protocollo di Kyoto per i settori non inglobati dal mercato normativo.
 
Attraverso le linee guida della Net Zero Initiative, è anche emersa una nuova terminologia per definire il carbon offsetting. Il concetto di carbon offsetting è stato sostituito da quello di contribuzione climatica. L’evoluzione nel vocabolario è spiegata dal fatto che il carbon offsetting si riferisce all'idea di compensazione delle emissioni di CO2, concetto che ha acquisito una connotazione negativa in quanto suggerisce l'azione di compensazione di comportamenti negativi ed è privo di una definizione comune. Diversamente, la contribuzione climatica è l'idea di sostenere progetti di riduzione delle emissioni, in parallelo alle proprie azioni di riduzione, per contribuire alla neutralità del carbonio globale  (ma senza l'obiettivo di compensare un comportamento negativo). Più riduciamo le nostre emissioni e contribuiamo a progetti che riducono le emissioni di CO2, maggiore è l'impatto che possiamo avere nell'affrontare il cambiamento climatico.
Lo sforzo dovrebbe essere duplice e combinare misure di riduzione all'interno della catena del valore di un'organizzazione, sostenendo al contempo in modo trasparente progetti che evitino o catturino le emissioni al di fuori della loro catena del valore.
L'azione per il clima è un movimento collettivo, non un risultato individuale. Le contribuzioni climatiche costituiscono una pratica efficace per migliorare la strategia di sostenibilità di un'organizzazione e contribuire al raggiungimento delle zero emissioni nette a livello globale. In linea con la Net Zero Initiative, crediamo che le organizzazioni dovrebbero far riferimento al concetto di neutralità del carbonio a livello globale, definita come l'equilibrio complessivo tra gas serra rilasciati nell'atmosfera e gas serra assorbiti (4), poiché non è stata ancora definita una metodologia per raggiungere e valutare la neutralità del carbonio a livello aziendale. Inoltre, i progetti sostenuti attraverso le contribuzioni climatiche non si limitano all'assorbimento o l'evitamento delle emissioni di CO2, ma realizzano ulteriori impatti ambientali e sociali positivi,  in linea con il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs), come i benefici per la salute, la protezione della biodiversità, l'uguaglianza di genere e lo sviluppo economico.
 
È importante sottolineare che il carbon offsetting deve sempre essere associato a pratiche di riduzione delle emissioni di CO2 perché sia un’azione valida ed efficace. Secondo l'ultimo rapporto dell'iniziativa Science-based Targets (SBTi), le misure di compensazione e neutralizzazione della CO2 (carbon offsetting) giocano un ruolo critico nell'accelerare la transizione verso le zero emissioni nette a livello globale, ma "non sostituiscono la necessità di ridurre le emissioni di CO2 nella catena di valore aziendale in linea con le ultime scoperte scientifiche" (5). Il rapporto spiega che gli sforzi di riduzione potrebbero non essere sufficienti per raggiungere l'obiettivo di 1,5°C fissato dall'Accordo di Parigi per via delle emissioni residue, le emissioni che un’azienda non può ridurre a causa di vincoli tecnici o economici. Pertanto, la compensazione delle emissioni di CO2, in parallelo alla riduzione, diviene una misura necessaria per raggiungere l'obiettivo delle zero emissioni nette a livello globale. Analizzeremo ora, passo a passo, alcune misure che le organizzazioni o gli individui dovrebbero prendere per minimizzare il proprio impatto sul pianeta e contribuire alla neutralità globale del carbonio. 

 

In che modo può un’organizzazione contribuire alla neutralità globale del carbonio?

 
 
Le organizzazioni possono contribuire alla neutralità globale del carbonio seguendo un percorso articolato in quattro fasi: misurazione, riduzione, compensazione (contribuzione climatica) e comunicazione. Questa breve guida descriverà in dettaglio ognuna delle quattro fasi in modo da fornire una migliore comprensione della strategia che consente alle aziende di raggiungere lo zero emissioni nette. 
 
Step 1. Misura: Non puoi ridurre quello che non misuri. 
 
Per le organizzazioni: 
 
Il primo passo che un'organizzazione può compiere per combattere il cambiamento climatico è misurare la propria impronta di CO2. La misurazione dell'impronta di CO2 a livello organizzativo segue regole precise.
Esistono diversi protocolli per misurare le emissioni di CO2, come il GHG Protocol, lo standard di contabilità dei gas serra più utilizzato e riconosciuto a livello internazionale. Come illustrato nel grafico sottostante, il GHG Protocol divide le emissioni di gas serra in tre Scopi (Scopo 1, 2, e 3), i quali inglobano le emissioni dirette e indirette dell'azienda provenienti dalle attività a monte e a valle. Tutte le emissioni di gas a effetto serra sono espresse in tCO2e, tonnellate di anidride carbonica equivalente, che comprende altri gas a effetto serra, il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O) sono i due principali. L'impronta di CO2 di un'azienda (Scopo 1, 2, e 3) dovrebbe essere valutata una volta all'anno ed è solitamente inclusa nel rapporto di sostenibilità o nel rapporto extra finanziario di un'azienda. In alcuni paesi, la misurazione delle emissioni di gas serra è obbligatoria per le aziende con più di 500 dipendenti (6). 
 
Scope Emissions Infographie ClimateSeed
 Fonte: GHG Protocol
 
Per gli individui: 
 
L'impronta di CO2 di un individuo risulta dall’insieme di  attività quotidiane, di routine e di scelte di consumo. Lo stile di vita di una persona, le sue scelte alimentari, il modo in cui si muove per andare al lavoro o a scuola, la frequenza con cui viaggia in aereo per lavoro o per svago, ecc... sono tutti elementi che influenzano in modo significativo la sua impronta di CO2. Il primo passo che ogni persona può compiere per ridurre la propria impronta di CO2 è dunque di comprendere il proprio impatto sul pianeta e quali siano le proprie fonti di emissione principali. Sono disponibili diversi strumenti per consentire agli individui di misurare la propria impronta di CO2
 
È possibile calcolare la propria impronta di CO2 con il calcolatore d’ impronta individuale di ClimateSeed. 
 
Step 2.  Riduci: Agisci per ridurre le tue emissioni. 
 
Per le organizzazioni: 
 
A livello organizzativo, misurare l'impronta di CO2 consente all'azienda di identificare le principali fonti di emissione e di individuare una strategia di sostenibilità per raggiungere i propri obiettivi di riduzione. L'iniziativa Science Based Targets fornisce alle aziende linee guida per la riduzione delle emissioni in linea con il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Secondo l'iniziativa, gli obiettivi degli Scopi 1, 2 e 3 devono essere coerenti con un livello di decarbonizzazione necessario per mantenere l'aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2°C rispetto alle temperature preindustriali (7). Per raggiungere tale scopo, è richiesto alle organizzazioni di fissare obiettivi a medio e lungo termine fino al 2050. La SBTi raccomanda di utilizzare "gli scenari di decarbonizzazione più ambiziosi che conducano a un’azione di riduzione rapida e al  minor livello di emissioni cumulative". (8). Le strategie di riduzione variano a seconda del settore e del tipo di attività aziendale; tuttavia, è possibile individuare alcune linee guida generali. Ad esempio, per ridurre le emissioni dello Scope 2, la SBTi raccomanda alle aziende l'approvvigionamento di energia elettrica rinnovabile suggerendo come soglie l'80% di approvvigionamento di energia elettrica rinnovabile entro il 2025 e il 100% entro il 2030. Per le riduzioni di Scope 3, l'impegno dei fornitori è fondamentale, così come la definizione di obiettivi per influenzare il comportamento degli utenti finali.
 
Per gli individui: 
 
Ogni persona può intraprendere azioni per ridurre le proprie emissioni a livello individuale cambiando la propria dieta, le modalità di trasporto utilizzate e le proprie abitudini di consumo. Ad esempio, la riduzione del consumo di carne rossa e la scelta di modalità di trasporto sostenibili (come biciclette, veicoli elettrici o semplicemente a piedi) sono ottimi modi per ridurre la propria impronta di CO2
 
Il calcolatore d’ impronta individuale di ClimateSeed fornisce agli utenti interessanti spunti e suggerimenti su come ridurre la propria impronta di CO2.
 
Step 3. Il Carbon Offsetting: Compensa le tue emissioni residue. 
 
La compensazione delle emissioni di CO2 è un'azione volontaria che può essere compiuta sia a livello individuale che a livello aziendale. Per le proprie emissioni inevitabili o residue, le emissioni che persistono dopo le azioni di riduzione, le organizzazioni o gli individui possono acquistare crediti di carbonio, generati da progetti di riduzione delle emissioni che assorbono o evitano la CO2. Questi progetti non solo hanno benefici ambientali, ma anche co-benefici che mirano al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, come la protezione della biodiversità e il sostegno alle comunità locali. 1 credito di carbonio corrisponde a 1 tonnellata di CO2e evitata o assorbita, che può corrispondere a 1 tonnellata CO2e di emissioni emesse.
 
Per emettere crediti di carbonio (VERs o Verified Emission Reductions), il progetto deve essere certificato. In seguito alla certificazione e alla generazione dei crediti, vengono effettuate attività di monitoraggio e di reporting per garantire la continuità del progetto. Successivamente le attività del progetto possono essere monetizzate e i crediti di carbonio possono essere distribuiti, venduti, e ritirati dagli acquirenti per compensare le proprie emissioni. 
 
I crediti di carbonio vengono emessi ogni anno. Alcune parti terze, detti auditor di progetto, verificano la quantità di emissioni assorbite o evitate dal progetto rispetto a una “base-line”, seguendo metodologie stabilite dagli standard (degli enti internazionali o nazionali che gestiscono e determinano le metodologie utilizzate per la verifica e la certificazione dei progetti). Successivamente gli standard emettono i crediti di carbonio. Tutti i crediti generati da un progetto certificato sono contabilizzati in dei registri pubblici gestiti dagli stessi. I registri sono di fondamentale importanza per evitare il rischio di doppio conteggio, che si verifica quando due o più organizzazioni monetizzano e rivendicano lo stesso credito di carbonio. Una volta che un'organizzazione decide di acquistare crediti di carbonio, intermediari come ClimateSeed regolano la contribuzione ai progetti per conto dei propri clienti, trasferendo i crediti e cancellandoli una volta che i crediti sono stati ritirati dal mercato. 
 
Esistono diverse tipologie di progetti di riduzione delle emissioni generanti crediti di carbonio (VERs o Verified Emission Reductions). Essi includono: 
 
  • Silvicultura, progetti che proteggono e ripristinano le aree forestali esistenti minacciate dalla deforestazione.
  • Energie rinnovabili, infrastrutture per l'energia rinnovabile che contribuiscono alla decarbonizzazione della rete energetica locale.
  • Efficienza energetica e Fuel Switching, misure di risparmio energetico che riducono le emissioni di CO2 e sostituiscono i combustibili fossili con fonti di energia sostenibile.
  • Dispositivi casalinghi (cookstoves), cucine efficienti che riducono significativamente il consumo di legno, o digestori di biogas che forniscono combustibile sostenibile alle comunità locali prevenendo dunque la deforestazione ed evitando le emissioni di gas serra.
  • Agricoltura, pratiche agricole che sequestrano il carbonio nei suoli ripristinando la biodiversità e sviluppando nuove fonti di reddito per i piccoli proprietari terrieri.
  • Gestione delle risorse idriche, progetti che forniscono acqua pulita alle famiglie delle comunità rurali eliminando la necessità di far bollire l'acqua e riducendo le emissioni di gas serra. 
  • Gestione dei rifiuti, progetti di discarica creati per catturare il metano rilasciato dallo smaltimento dei rifiuti e trasformandolo in combustibile pulito. 
 
In fase di compensazione delle proprie emissioni, le aziende devono assicurarsi di sostenere progetti di alta qualità. Pertanto, il primo elemento da considerare è la certificazione del progetto, ovvero se il progetto sia stato certificato da uno standard internazionale come Gold Standard, VCS, Plan Vivo o Climate Action Reserve. Una volta che il progetto è stato certificato, viene periodicamente verificato da parti terze. In questo modo, lo standard può emettere la quantità di crediti di carbonio corrispondente alle emissioni che il progetto ha assorbito o evitato in un determinato periodo di tempo. Affinché gli standard possano emettere i crediti di carbonio, i progetti devono seguire regole e procedure specifiche. In particolare, il progetto deve essere reale, misurabile, permanente, addizionale, verificato in modo indipendente, e unico. 
 
Per garantire che un progetto sia della massima qualità, ClimateSeed esegue ulteriori controlli, tra cui la due diligence bancaria del progetto e l’analisi e convalida da parte del nostro comitato interno per la sostenibilità.
 
Step 4. Comunica la tua azione ai tuoi stakeholders. 
 
Perché una strategia di carbon offsetting abbia successo, le organizzazioni devono attuare una strategia di comunicazione accurata e precisa. Una  strategia di comunicazione efficace e trasparente proteggerà l’organizzazione da accuse di greenwashing e di pratiche scorrette. Essa consiste in una corretta divulgazione delle informazioni sui progetti sostenuti, sugli impatti ambientali e sociali positivi generati, e su tutti i benefici collaterali, quali la protezione della biodiversità, e il contributo agli SDGs (obiettivi di sviluppo sostenibile). Inoltre, l’organizzazione dovrebbe fornire una chiara spiegazione del meccanismo della finanza del carbonio e del suo ruolo nel raggiungere l’obiettivo di 1,5°C stabilito dall’Accordo di Parigi. L'utilizzo di una  terminologia corretta per comunicare sull'azione per il clima è la chiave per una strategia di comunicazione di successo. 
 
Seguendo le linee guida della Net Zero Initiative, di seguito alcuni spunti interessanti per una strategia di comunicazione efficace: 
 
  • Evitate di utilizzare l’espressione "compensazione delle emissioni" e privilegiate invece "contribuzioni climatiche". Il concetto di contribuzione climatica non indica la compensazione di un atto negativo (le emissioni di CO2), ma viene associato al sostegno di progetti che catturano o evitano le emissioni di CO2 per accelerare la lotta al cambiamento climatico. I progetti sostenuti attraverso le contribuzioni climatiche non si limitano all'assorbimento o evitamento delle emissioni, realizzando ulteriori impatti ambientali e sociali positivi in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs), come benefici per la salute, la protezione della biodiversità, l'uguaglianza di genere e lo sviluppo economico. Il messaggio è semplice: più contribuiamo a progetti di alta qualità per la riduzione delle emissioni, maggiore è l'impatto positivo sul clima e sugli ecosistemi naturali.
  • Evitate di essere vaghi e quantificate il vostro impatto. Assicuratevi di definire lo scopo (1, 2, 3) della vostra contribuzione climatica. 
  • Astenetevi dal sostenere che la vostra organizzazione sia "neutra in carbonio" in quanto non è stata ancora stabilita una definizione universale di neutralità del carbonio a livello aziendale. 
  • Divulgate il numero di crediti acquistati, in tCO2e, per sostenere un progetto di riduzione delle emissioni.
  • Comunicate la vostra azione per il clima seguendo la norma ISO 14021.
  • Educate e ispirate i vostri stakeholder al sostegno di progetti di riduzione delle emissioni per generare un più grande impatto positivo. 
     

Come selezionare un progetto di riduzione delle emissioni?

 
 
Queste sono alcune raccomandazioni per selezionare progetti che non solo siano di alta qualità, ma che soddisfino anche le esigenze e gli obiettivi della vostra organizzazione. In particolare, il WWF ha delineato diverse caratteristiche progettuali affinché i crediti di carbonio siano considerati di alta qualità (9): 
 
  • Realtà: ogni credito di carbonio deve misurare una tonnellata di CO2 realmente assorbita o evitata dal progetto. 
  • Misurabilità: i crediti di carbonio devono essere calcolati sulla base di dati scientifici solidi e metodologie verificate. 
  • Addizionalità: "i crediti di carbonio devono rappresentare riduzioni o sequestro di emissioni di CO2 che non si sarebbero altrimenti verificati in assenza della vendita dei crediti di carbonio", come dichiarato nel rapporto del WWF.
  • Permanenza: le riduzioni di emissioni rappresentate dai crediti di carbonio non possono essere invertite dopo la generazione del credito. 
  • Evitare il ricollocamento: la generazione di crediti di carbonio non deve generare emissioni altrove. 
  • Monitoraggio e verificazione da parte di sistemi di verifica credibili di parti terze.
  • Rispetto e salvaguardia sociale e ambientale: la generazione di crediti di carbonio non deve violare alcuna legge, regolamento o trattato e deve soddisfare gli standard internazionali delle migliori pratiche per la salvaguardia sociale e ambientale. 

Qualche raccomandazione in più: 
 
  • Assicuratevi che i progetti selezionati corrispondano agli obiettivi ambientali e sociali della vostra organizzazione. Potete contare sull’aiuto di esperti per selezionare i progetti più inerenti alla vostra strategia.
  • Assicuratevi che i margini di prezzo e di guadagno siano chiari e che il denaro che state pagando raggiunga effettivamente i progetti e le comunità locali. 
  • Se possibile, fate corrispondere la sede del progetto al luogo in cui la vostra organizzazione opera o vende i suoi prodotti. 
  • Fate corrispondere la tipologia di progetto con le attività o gli interessi della vostra azienda.
  • Assicuratevi che il progetto soddisfi i più alti standard di qualità controllando che il progetto sia certificato da uno standard internazionale o nazionale come Gold Standard, VCS, Plan Vivo o Climate Action Reserve.
     

Conclusione

 
 
Misurare, ridurre, compensare (contribuire) e comunicare. Questi sono i 4 pilastri di una strategia efficace per raggiungere l'obiettivo delle zero emissioni nette, oggi fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo di 1,5°C stabilito dall'IPCC. Inoltre, il sostegno a progetti di riduzione delle emissioni può consentire alle organizzazioni e ai singoli individui di ottenere un impatto realmente positivo sull'ambiente e sulla società. 
 
Speriamo che questa breve guida sulla compensazione delle emissioni di CO2 (carbon offsetting) sia stata d’aiuto per meglio comprendere l'importanza di sostenere progetti di riduzione delle emissioni e vi abbia fornito informazioni rilevanti per il raggiungimento dei vostri obiettivi di sostenibilità.
 
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Fonti

  1. Selin N.E., “Carbon Offset”, 2011, Encyclopaedia Britannica, disponibile in inglese a: https://www.britannica.com/technology/carbon-offset/additional-info
  2. Bellassen, V. Leguet B., “The emergence of voluntary carbon offsetting” [Research Report], 2007, 36 p. Hal-01190163, disponibile in inglese a:  https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-01190163/document
  3. Carbon Market: Overview- Ecosystem Marketplace, disponibile in inglese a: https://www.ecosystemmarketplace.com/marketwatch/carbon/
  4. https://www.climatecouncil.org.au/resources/what-does-net-zero-emissions-mean/
  5. Science-based Targets Initiative, “Foundations for Science-based Net-Zero Target setting in the corporate sector”, 2020, disponibile in inglese a:  https://sciencebasedtargets.org/wp-content/uploads/2020/09/foundations-for-net-zero-full-paper.pdf
  6. https://www.bilans-ges.ademe.fr/fr/accueil/contenu/index/page/art75/siGras/0
  7. Science-based Target Initiative , “SBTi Criteria and Recommendations”, 2020, disponibile in inglese a: https://sciencebasedtargets.org/wp-content/uploads/2019/03/SBTi-criteria.pdf
  8. Science-based Target Initiative , “SBTi Criteria and Recommendations”, 2020, disponibile in inglese a: https://sciencebasedtargets.org/wp-content/uploads/2019/03/SBTi-criteria.pdf
  9. “WWF position and guidance on voluntary purchases of carbon credits”, October 2019, disponibile in inglese a: https://c402277.ssl.cf1.rackcdn.com/publications/1310/files/original/WWF_position_and_guidance_on_corporate_use_of_voluntary_carbon_credits_EXTERNAL_VERSION_11_October_2019_v1.2.pdf?1591194127